Giocare è la prima ed unica occupazione della ns. fanciullezza
e per tutta la ns. esistenza quella più piacevole
(Wieland)
Il bambino che non gioca non è un bambino;
l’uomo che non gioca ha perso per sempre il bambino che è dentro di Lui
(Neruda)
Queste due massime sintetizzano nella giusta misura gli obiettivi che la ns. società si prefigge: lo sport inteso come gioco. Tra gli istruttori che insegnano e ragazzi che apprendono, si concretizza un incontro di due mondi diversi che si ritrovano a rincorrere o a calciare una palla, più o meno attivati dagli stessi stimoli e gratificati da identico piacere.
Un bambino che gioca con la palla esprime se stesso, il suo modo di essere, la sua capacità di fornire e di cercare opportunità di dialogo.
L’ U.S. astra promuove il calcio come attività educativa; inculca nei fanciulli/adolescenti i principi di tolleranza e fratellanza cercando di far capire loro che l’avversario non è un nemico da combattere, ma un amico senza il quale non si potrebbe svolgere il gioco…
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- Il diritto di divertirsi e giocare;
- Il diritto di fare sport;
- Il diritto di beneficiare di un ambiente sano;
- Il diritto di essere circondato da persone competenti;
- Il diritto di seguire allenamenti adeguati ai suoi ritmi;
- Il diritto di misurarsi con giovani che abbiano le sue stesse possibilità di successo;
- Il diritto di partecipare a competizioni adeguate alla sua età;
- Il diritto di praticare sport in assoluta sicurezza;
- Il diritto di avere i giusti tempi di riposo;
- Il diritto di non essere un campione
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Gli istruttori/educatori della nostra società sono pertanto impegnati al massimo a dialogare e confrontarsi con i giovani allo scopo di:
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- Individuare l’interesse
- Insegnare la tecnica
- Infondere la passione
- Valorizzare l’impegno
- Stimolare la crescita
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