III CATEGORIA ASTRA – SCANDERBEG

ASTRA – SCANDERBEG 1 – 2

Perdere non fa mai piacere, ma perdere mostrando quegli attributi che ci sono purtroppo mancati in alcune occasioni rende meno amaro il sapore di questa sconfitta.

All’ultimo momento a tutte le altre assenze si aggiunge quella di Lay, ma entriamo in campo con la convinzione di poter fare bene. Stiamo ancora cercando le misure in campo che però veniamo trafitti: palla in mezzo all’area ed il centravanti avversario, liberatosi in maniera discutibile del suo controllore, anticipa il Lollo in uscita e insacca.

Il gol ci colpisce, ma a dire la verità ci colpisce ancora di più il direttore di gara che dopo pochi minuti assegna ai nostri avversari un rigore indiscutibile: indiscutibile nel senso che non se ne può discutere proprio perché non c’era. Il giocatore avversario cerca il contatto col nostro difensore e si lascia cadere a terra come travolto da un TIR.

Per fortuna il Lollo ci mette una pezza ed evita il raddoppio con una splendida parata sulla propria destra. Non abbiamo ancora però ritrovato gli automatismi che le tante assenze hanno confinato lontano dal campo di gioco ed ecco che una ritardata chiusura su una palla al limite della nostra area consente agli avversari un tiro che si insacca a fil di palo. Dovrebbe essere il colpo del KO ed invece sembra una di quelle salutari sberle che in altri tempi aiutavano a capire la realtà della vita.

Da quel momento sembriamo un’altra squadra, ritroviamo ritmo e gioco e soprattutto ritroviamo il gol con uno splendido pallonetto del Mino che, lanciato in profondità, anticipa il portiere in uscita.

Il secondo tempo comincia allo stesso modo e promette bene fin quando due episodi nello spazio di due minuti minacciano di porre fine ai nostri sforzi. Rilancio dalla difesa avversaria: il capitano salta per colpire di testa e viene platealmente spostato dall’attaccante avversario. Quello che doveva essere un colpo di testa tranquillo o una punizione a nostro favore si trasforma in un prezioso assist per l’attaccante avversario. John si immola battezzando palla o gamba fuori dall’area . Salva un probabile gol, ma si avvia verso gli spogliatoi : rosso diretto. Ineccepibile se non nascesse da un macroscopico errore della giacchetta nera. Siccome però gli errori non vengono mai da soli sulla successiva punizione Ana si esibisce in un contrasto maschio ma calcisticamente corretto e il direttore di gara si lascia intenerire dalle urla disperate del 9 avversario che corre verso di Ana urlando “ L’hai fatto apposta, l’hai fatto apposta”. Manco la punizione aveva fischiato il fanciullo dalla giacchetta nera , ma come resistere al richiamo angoscioso di quel nove che quando si tratta di darle non si tira indietro, ma quando si tratta di prenderle paiange come un bimbo della materna e corre dal papà vestito da arbitro . Secondo giallo per Ana e siamo in 9.

Non molliamo , continuiamo a stringere d’assedio gli uomini dalla maglia rossa , che pure per onestà occorre ammettere hanno le loro occasioni in contropiede. Quasi allo scadere il Persico ci illude con una palla che purtroppo finisce tra le braccia del portiere avversario.

IL risultato non cambia, ma sono orgoglioso di voi ragazzi perché ho ancora nelle narici l’odore della paura che riempiva le braghette dei primi della classe pur in 11 contro 9.

Mi rimane solo una curiosità regolamentare su cui spero qualcuno potrà fornirmi chiarimenti: se è corretto espellere un giocatore per fallo da ultimo uomo, se è corretto espellerne un altro per somma di ammonizioni, se è corretto che un arbitro assegni un rigore ogniqualvolta ritiene a proprio insindacabile giudizio che debba essere assegnato è altrettanto corretto che un direttore di gara si rivolga ad un giocatore che gli chiede spiegazioni dicendo “ Ma va via, va faccia da m…..”.

Non conosco la risposta: se qualcuno è in grado di darmela prometto di pubblicarla.

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