ASTRA – VALGOTRA 3 – 2
Era tempo che non infilavamo tre vittorie consecutive e per questo il piacere di questa vittoria è ancora più intenso.
Cominciamo bene, attaccando e facendo girare la palla velocemente, ma il Dio del pallone vuole che quest’anno nulla sia facile per noi.
Così, la prima volta che gli avversari si presentano nella nostra metacampo, l’arbitro fischia sulla sinistra della nostra difesa una dubbia punizione su un intervento di Lay, schierato oggi al centro della difesa.
La punizione attraversa beffarda tutta la nostra area in mezzo a una selva di gambe , rimbalza per terra davanti al Lollo e si insacca accanto al secondo palo.
Non ce lo meritiamo perché giochiamo bene e partiamo a testa bassa: il portiere avversario si supera in due occasioni respingendo una incornata vincente di Ana e deviando sul fondo una insidiosa punizione del Mino.
Il Mambro si divora un gol calciando alle stelle una palla che lo trova completamente smarcato al centro dell’area.
Il gol però arriva sulla azione più bella dell’anno: palla al Francio sull’out di destra che di prima libera di tacco l’accorrente Mino, sempre di prima palla rasoterra in mezzo per il Bego che sta tagliando splendidamente l’area; controllo e tiro in corsa e palla imparabile nel sette. Da manuale del calcio.
Gli avversari però sono ben vivi e il Lollo si deve superare per respingere a fil di palo un tiro del numero 10 avversario.
Il secondo tempo ci vede partire ancora all’attacco e dopo cinque minuti e qualche calcio d’angolo infruttuoso la palla perviene al Simo che crossa. Troppo lunga e alta pensiamo tutti, ma non per Lay che, rimasto in attacco, sfrutta tutti i suoi 195 centimetri e la sua elevazione e deposita sul palo opposto.
Simo esce perché crossare è troppo per i suoi poveri muscoli e viene sostituito dal Persico che ritorna tar noi dopo una lunga assenza.
Un fallo di mano fischiato dall’arbitro al limite dell’area avversaria suscita le proteste degli avversari, ma il Mino non si agita e aggira la barriera avversaria con una imparabile punizione che si insacca a fil di palo. Maradoniano.
Si agita invece l’arbitro che da quel momento fischia solo a favore dei nostri avversari ed espelle il Mambro giustamente ammonito in precedenza, ammonendolo una seconda volta per un fallo di mano su un pallone sparatogli addosso da mezzo metro da un avversario.
E’ su una di queste punizioni che i valligiani accorciano le distanze: pallone battuto con violenza dall’ala sinistra avversaria e recuperato dallo stesso giocatore sulla respinta della barriera. Nuovo tiro secco rasoterra e gol. Splendido se non fosse che un giocatore avversario in evidente posizione di fuorigioco allarga le gambe per fare passare il pallone ingannando il Lollo e prendendo quindi parte attivamente all’azione.
Soffriamo un po’ ed è logico in dieci, ma le ultime occasioni sono per il Persico fermato una prima volta per un inesistente fuorigioco dal direttore di gara quando era stato lanciato a rete splendidamente dal Mino ed una seconda da un capolavoro del portiere avversario che, preso in controtempo da una deviazione di un difensore su un suo tiro, recupera con uno splendido colpo di reni e mette sul fondo.
Sono trascorsi anche i cinque minuti di recupero e l’arbitro fischia la fine.
E’ fatta. Sotto un’altra.