13 Dicembre 2009
San Leo C.S.M. – U.S. ASTRA 0-4 (0 -1)
Finiamo in bellezza con una vittoria netta e inappellabile agguantando un lusinghiero quarto posto invernale pregno di sensazioni positive per un buon girone di ritorno. L’ASTRA in versione argentina (si vedano le foto piu’ avanti) chiude il proprio torneo di "Apertura" in una fredda e ventosa domenica dicembrina che poco aveva di sudamericano. Il termometro e’ forse la principale causa di una concentrazione a strappi che sembrava non raggiungere mai la temperatura d’esercizio. Fortunatamente non sono mancate nemmeno le fiammate che, oltre a scaldare le orecchie ai glaciali spettatori, hanno sospinto con sicurezza il natante blucerchiato al giro di boa per volgere decisamente la prua verso i piu’ caldi lidi del traguardo finale.
E’ d’obbligo iniziare questo resoconto ringraziando la dirigenza dei Panthers Parma per avere reso possibile la disputa della partita. Un colossale svarione organizzativo aveva infatti collocato ben due match di calcio in contemporanea sullo stesso rettangolo di gioco. L’uscita dell’impasse lo dobbiamo al gesto generoso del club di Football Americano ducale che concedeva il proprio campo tenuto preventivamente libero in vista della semifinale del campionato italiano U21. Dopo l’impedimento meteorologico che aveva gia’ fatto saltare il primo appuntamento (8 novembre) sembrava proprio che il nostro incontro con l’amata San Leo fosse non s’avesse da fare, osteggiato da qualche emulo di Don Rodrigo. Per fortuna anche noi avevamo il nostro Fra Cristoforo!
Possiamo cosi’ entrare in campo e sfoggiare orgogliosi la bellissima casacca "albiceleste" che tanto ricorda la casacca argentina ma che in realta’ rappresenta i colori storici della nostra societa’ (correva il lontano 1948). Non sappiamo quale ruolo abbia giocato il misticismo che emanava da quelle maglie e quanto invece sia dovuto alle esigenze sperimentali tattiche del mister, fatto sta che partiamo con un tridente "sudamericano", con Verde e Lohja coadiuvati da un Ungureanu in posizione leggermente (e insolitamente) arretrata. Da li in giu’ ci pare di rivedere buona parte dell’esperimento di S.Ilario, con Biasin a centrocampo, a mutuo supporto di Villa e Pescatori, mentre sulle trinee difensive stazionano i centrali Chojwa e Dasso con ai lati la cavalleria ai comandi di Capretti (a destra) e Cariello (a sinistra). Con il trascorrere del tempo e l’allungarsi delle lingue troveranno posto anche Pedrezzi e Pettenati (in mezzo al campo) insieme a Bortone (in attacco al posto di Verde) cosi come anche alcuni cambiamenti tattici, come l’arretramento di Biasin ad esempio.
La partita sgomma in partenza sbilanciandosi subito verso un predominio tattico blucerchiato che non conoscera’ quasi mai pause per tutti gli 80 minuti. Rispetto alla bella prestazione di S.ilario rivediamo con piacere la caparbia ricerca della impostazione della manovra, con i centrocampisti impegnati a spartirsi equamente il compito di salmodiare e smuovere la croce.
Rispetto a domenica scorsa abbiamo pero’ operato economie in continuita’ ed agonismo, soprattutto abbiamo strizzato un po troppo l’occhio all’allegria difensiva, dove abbiamo pagato la mancanza di compattezza del reparto, regalandoci qualche emozione di troppo. Sono state diverse le occasioni che abbiamo concesso agli avversari in virtu’ di meccanismi che non si chiudevano con il sincronismo necessario, creandoci situazioni di inutile imbarazzo e che hanno avuto semmai l’unico pregio di mettere in mostra l’ottimo tempismo da "libero" del nostro portiere Dall’Aglio. Ci e’ andata sempre bene ma si tratta di concessioni che in altri campi ci porterebbero sul piattino dei conti salati e pepati.
Ma il pugno di brividi patiti impallidisce di fronte alla montagna di occasioni costruite dai nostri allievi per l’intero arco del match. La San Leo ha dovuto subire un incessante ondata di incursioni orchestrate da ogni fronte sfruttabile per l’attacco ed il punteggio finale non rende minimamente merito alla mole e qualita’ delle palle gol confezionate dai blucerchiati. Abbiamo disegnato tante belle manovre, evidenziando spesso un piacevole senso della padronanza della posizione e di abitudine agli schemi, con i ragazzi che si trovavano a vicenda quasi a memoria e sempre in velocita’.
Peccato solo non aver saputo essere piu’ spietati nella finalizzazione. Considerazione che fornisce lo spunto per trovare l’altro facile pelo nell’uovo di questa giornata, perche’ e’ fin troppo scontata la conclusione che l’efficacia nel "buttarla dentro" sara’ un apriscatole insostituibile per aprire le partite casseforti che inevitabilmente ci si pareranno davanti nel prosieguo del campionato. Quattro reti in totale, ma una sola nel primo tempo, a fronte di una produzione di palle-gol che non si vedono nemmeno nelle partite della nazionale cantanti! Particolarmente sfortunello il bomber Alex Ungureanu, che colleziona pali e traverse come se fossero francobolli. Va beh, lasciamo da parte le lamentele per il brodo grasso (quale miglior momento dell’anno, slurp) e concentriamoci sulla quaterna di cappelletti che abbiamo sapientemente infilato nella pentola avversaria.
Il tabellino dell’incontro lo apre Stiven Lohja, verso la meta’ del primo tempo, quando riceve in area sulla destra un passaggio filtrante, converge leggermente e scocca un tiro che se anche non e’ un missile sembra comunque teleguidato al laser, puntato con precisione millimetrica sull’angolo basso opposto e irraggiungibile per il portiere avversario. Ottimo finale di stagione per Stiven che timbra il suo terzo incontro consecutivo e porta a sei le proprie marcature.
Nella ripresa e’ Noel Verde che ci porta al raddoppio al termine dell’ennesima manovra offensiva corale, raccogliendo un passaggio che attraversa l’area e infilando la porta con un sinistro rasoterra. La curva dell’Astra saluta festante la prima perla stagionale di Noel, un meritato tributo agli sforzi di questo ragazzo, il cui rendimento e’ stato a lungo condizionato dagli infortuni ma che siamo sicuri sara’ capace di migliorarsi ancora nelle prossime gare.
Il terzo gol porta la firma di Mattia Dasso, un difensore che conferma il proprio vizio del gol (e siamo gia’ a quota 4!), capace di farsi trovare pronto a battere una sorta di rigore in movimento e finalizzare una azione ubriacante di Bortone sulla area sinstra.
Il sigillo all’incontro viene finalmente apposto da Nicolo’ Bortone, autore di una ottima prestazione di sostanza e qualita’ alla facciaccia dall’acciacco che lo ha costretto prudenzialmente in panchina. Nicolo’ parte dal vertice sinistro dell’area, zigzagheggia trasversalmente attraverso l’intera difesa avversaria, salta anche un compagno (!) e spiazza il portiere con un destro ad incrociare: una azione da cineteca Argentina!
Dopo pochi minuti (e un paio di altre palle gol mancate!!) arriva il triplice fischio che manda tutti quanti negli spogliatoi. Niente terzo tempo ahinoi, essendo fuori casa, ma l’inossidabile sir Locks ha sciorinato comunque l’ennesimo sfoggio di classe nobiliare ammanendo ai ragazzi due ottimi dolci natalizi innaffiato, per i genitori, da uno spumantino birichino.
Al termine, gran finale e festeggiamenti negli spogliatoi all’ingresso di Marco Penzo, il nostro sfortunatissimo compagno che sta combattendo da mesi contro un fastidioso acciacco che lo costringe lontano dall’attivita’. Il maxidifensore ha voluto salutare i propri compagni assistendo alla partita da bordo campo e non ha resistito poi al richiamo dello spogliatoio. Il calore con cui e’ stato accolto non lascia alcun dubbio circa il reciproco affetto. Torna presto Marco, abbiamo bisogno di atleti della tua tempra!
Bene signori, finisce qui la nostra ultima fatica come redattore e lettori, almeno per questo 2009. Ultima anche nella speciale classifica degli articoli ritardatari (8 gg, niente male davvero!). Ricordandovi pero’ che siamo oramai sotto Natale invoco opportunisticamente la pazienza e l’indulgenza di chi segue con testardaggine queste cronache casarecce promettendo un 2010 pieno di buoni propositi "giornalistici". Non mi rimane dunque che augurarvi un cordialissimo Buone Feste congedandomi da voi con l’imperituro grido di …Forza ASTRA!
P.S. La soluzione del piccolo enigma del precedente articolo si nascondeva nella contraddizione tra la prima foto e la sua didascalia: non si trattava dell’inizio del primo tempo, come riportato, ma del secondo…L’indizio dell’"occhio didascalico" avrebbe dovuto, almeno nelle mie intenzioni, mettere sulla pista giusta il novello Sherlock Holmes. Va beh ci riproveremo con il nuovo anno, e’ una promessa!