15 Novembre 2009
U.S. ASTRA Montecchio 4 – 0 (1 -0)
La decima giornata ci consegna una vittoria dal punteggio rotondo e rassicurante che omaggia generosamente i nostri allievi aldila’ dei meriti conseguiti sul campo. L’incontro con il fanalino di coda (zero punti) rappresentava una ghiotta occasione per riconcilare squadra e pubblico blucerchiato con il bel gioco, suggerendo una manovra libera dalle tensioni agonistiche e alleggerita dal fardello psicologico tipico dei "big match". Aggiungiamo poi che i ragazzi arrivavano carichi come una molla a causa del rinvio della settimana precedente, perdipiu’ scippati del gusto guerriero da scontro epico che l’arena fangosa e "diluviosa" di Moletolo prometteva senza riserve. Insomma le premesse per uno spettacolo sportivo-festoso erano tutte presenti in bella mostra, ma…
Invece ne e’ uscita una prestazione condizionata da un atteggiamento tattico disordinato che probabilmente pagava pegno ad un eccessiva confidenza in quello che sembrava un verdetto gia’ emesso. E cosi’ se siamo usciti dal campo con i tre punti lo dobbiamo principalmente al talento individuale dei nostri atleti (portiere incluso) ed agli ultimi 20 minuti giocati ad un livello perlomeno consono allo scarto di classifica e di potenzialita’ che separava i due contendenti. Ah, superbia canaglia!
Dobbiamo dire che gia’ durante il prepartita si respirava una inebriante e subdola aria di goleada da calcio-champagne ed il virus dell’euforia arrivava a contagiare persino lo spirito abitualmente pragmatico e prudente dello staff dirigenziale . L’espressione del portaborracce scribacchino qui sotto parla da sola...
Tanta sicumera trovava inizialmente avvallo e conforto in un inizio di partita monodirezionale, che rievocava tra gli spettatori meno giovani i ricordi delle mitiche partitelle a porta romana. Quando poi arriva in apertura il gol di Dasso, che intercetta fulmineo un bel taglio da sinistra e insacca con un rasoterra al volo, tutto sembra inevitabilmente preludere ad una cavalcata trionfale per i nostri colori. La nostra difesa svolgeva lavoro di ordinaria amministrazione mentre a centrocampo non c’era nemmeno necessita’ di fare legna, cosa che permetteva ai mediani di guadagnare metri preziosi ed affollare le prime linee. Insomma, mancavano solo i popcorn..
Il cinema d’intrattenimento e’ durato pero’ solo pochi minuti perche’ ad un certo punto il nostro gioco ha iniziato a sfilacciarsi come la "pizza "di un film dei fratelli Lumiere, frammentato in una miriade di assoli virtuosistici e senza sbocchi. Contemporaneamente finiva anche la pacchia a centrocampo, dove gli avversari riuscivano finalmente ad organizzarsi assumendo un assetto di reparto. La novita’ non ci creava grossi disagi nelle retrovie ma di fatto sanciva l’inizio di un lungo periodo di confusione tattica (e di scoramento sugli spalti) che avrebbe sterilizzato la nostra fase offensiva per quasi un’ora.
E’ veramente difficile per il cronista meticoloso (figuriamoci quindi per me!) ripercorrere la trama onirica di questo lungo sonno blucerchiato. Si, e’ vero, tre o quattro limpide occasioni da gol siamo pure riusciti a costruirle ed a divorarcele, ma cio’ che piu’ risaltava era la nostra patente difficolta’ al momento di mettere in pratica i movimenti ed i meccanismi lungamente rodati in allenamento. Come spettatori siamo tutti solidali con il mister, che a furia di sbracciarsi e sbraitare le indicazioni tattiche, stava esaurendo il tesoretto di riserva settimanale delle calorie (tranquilli, si rifara’ con il terzo tempo..).
Persino l’avversario, sino a quel momento guardingo ma inoffensivo, intuisce che forse l’Astra non e’ poi quel baubau che la sua classifica suggerisce e decide nella ripresa di rompere gli indugi ed osare, iniziando a proporsi in avanti con sempre maggior convinzione. L’evento, apparentemente infausto, non e’ privo di risvolti positivi per noi ed anzi ci pemette di appurare che la figura nerovestita schierata tra i nostri pali non e’ una sagoma di cartapesta o una maxi-statuina del subbuteo ma un portiere vero, in carne ed ossa, e pure in gamba! Eggia’ perche’ se adesso siamo qui a vergare di un successo invece di lacrimare per l’occasionissima sprecata lo dobbiamo anche a due interventi decisivi e miracolosi di PierFrancesco, che in due successive uscite basse ci toglie dalla melma (si, ho scritto "melma") di una clamorosa, immeritata ma non meno classica beffa.
ZAP! Le urla del numero 1 avvolte dallo "spaghetto" del pericolo mancato determinano la scossa e la riscossa per i blucerchiati che, svegliatisi dal lungo pisolo mattutino, sembrano intuire il motivo del proprio abbigliamento ed incominciano finalmente a giocare a calcio, mostrando un piglio ed una determinazione che pensavamo oramai abbandonati nella soffitta dei primi minuti della partita. E con il gioco arrivano inevitabilmente gli strameritati gol della sicurezza e della certezza segnati da "Zio" Ungureanu, sempre piu’ leader tra i nostri cannonieri. Alex prima insacca da centro area raccogliendo un bel passaggio di Bortone (pericoloso e sfortunato in diverse occasioni) poi sferra un diagonale stretto e potente fuori dal vertice dell’area piccola che piega le mani al pur bravo portiere avversario (autore di molte autentiche prodezze) e si infila carambolando sul palo opposto.
Nel finale c’e’ ancora gloria per Mattia Dasso che apre e chiude il tabellino dell’incontro segnando la sua prima doppietta stagionale grazie ad un pregevole tiro spalle alla porta, goal cercato e meritato e che appone lapide, corona floreale e lux aeterna sulla partita.
Pericolo scampato dunque e tutti a casa a godersi il ritorno alla vittoria (che mancava dal 1 novembre) mentre dedichiamo un ultimo, fugace pensiero all’eterna domanda retorica: il popolo del calcio apprendera’ mai l’arcinota lezione che nulla e’ mai scritto in anticipo?
Il quesito (la cui risposta e’ "mah!" ) e’ di quelli tosti, da filosofia sopraffina, che reclama l’intervento un saggio, un artista della contemplazione, un esteta della meditazione per alleggerire il carico delle nostre menti spossate da tanta tensione…ma certo! .. non ci sono dubbi: questo e’ un lavoro per Sir Locks!
GNAM, SLURP, YUM! e… ALLA PROSSIMA!!