ASTRA – MERCURY 3 – 2
Qualcuno lo ha chiamato Derby. Io non so se lo sia veramente, quello che so è che l’emozione, la tensione, la rivalità di gruppo e dei singoli sono certamente quelle di un Derby.
Vince l’Astra e vince come piace a chi scrive, vince soprattutto col cuore, vince lottando per un tempo intero in dieci contro una squadra che certamente mastica calcio molto di più e molto meglio di altre che invece quest’anno ci hanno regalato dispiaceri e prove non brillanti.
La partita si apre con un tiro sopra la traversa del Mino che si impossessa di un corto rinvio della difesa avversaria. Un minuto più tardi è però la difesa blucerchiata a tremare su un’uscita a vuoto del Giova che non trova però pronto nessuno degli attaccanti avversari e da origine solo ad un calcio d’angolo per la squadra oggi in completa tenuta nera.
Corre il venticinquesimo quando l’arbitro interrompe per motivi non chiarissimi una azione in area del Mercury dove il Pibe difende col corpo il pallone appoggiando al Mastro che insacca. Risultato invariato, ma per poco, perchè su di un lungo rilancio effettuato immediatamente dopo la palla colpita di testa scavalca il Giova e giunge al centravanti avversario appostato quasi sulla linea di porta che depone in rete.
L’Astra reagisce vigorosamente ed al 32° conquista un rigore per atterramento del Pibe oggi più che mai positivo per efficacia e tenacia. Qualche protesta più o meno giustificata non disturba più di tanto il Mino che trasforma implacabile alla destra del portiere.
Passano pochi minuti ed è ancora il Mino a liberarsi al limite dell’area e a scagliare un tiro a giro che si infrange sul palo tornando in campo: irrompe Scott che deposita in rete.
Corre il 40° quando la difesa del Mercury cincischia al limite dell’area incurante dell’arrivo del Mino che ruba palla e realizza il 3 a 1.
Sembra tutto mettersi bene, ma una pesante tegola sta per cadere sulla testa dell’Astra: il Caccio, che nella lotta senza quartiere a centrocampo ha già subito una prima ammonizione, viene ammonito una seconda volta e viene espulso pagando più ancora del fallo qualche protesta di troppo ed il fatto di essere stato preso di mira dalla tifoseria avversaria.
Ed eccoci all’ultimo minuto del primo tempo: l’arbitro sanziona con la massima punizione un lieve contatto tra il Mastro ed un avversario un po’ sbagliando ed un po’ utilizzando la legge di compensazione a causa delle proteste sul rigore assegnato all’Astra.
Il Giova rimane in piedi fino all’ultimo e para il tiro a pelo d’erba tuffandosi sulla propria destra.
Il secondo tempo ovviamente ricorda un po’ l’assedio di Fort Apache con i nostri alla strenua difesa del risultato. Il Mercury attacca alla baionetta , ma i blucerchiati dimostrano uno spirito di sacrificio e una dedizione encomiabili tappando ogni buco. La difesa inizia dai due attaccanti, Verde e Pibe, che si sfiancano nel tentativo di far ripartire l’azione avversaria nella maniera meno pulita possibile, mentre dentro l’area giganteggiano Spott, Biagio e Filo che non si sottraggono ad ogni tipo di scontro con la prima linea avversaria.
La buona volontà di tutti i blucerchiati non può impedire che il Mercury accorci le distanze quando un lancio dalla sinistra dell’attacco scavalca tutta la difesa e viene depositato di piatto in rete.
Il Mercury ci prova fino alla fine, ma il fischio finale trova il risultato ancora fermo sul 3 a 2.
Bello tornare alla vittoria, bello tornarci in questo modo con un’Astra bella e orgogliosa che riconcilia col calcio chi, come noi, in qualche occasione non è stato particolarmente tenero con la squadra.
I ragazzi possono ottenere qualunque risultato se proseguiranno sulla via che oggi hanno intrapreso, noi ci crediamo, ma l’importante è che ci credano anche loro: gli spazi per ottenere un risultato di prestigio, campionato o Balisciano che sia, ci sono ancora tutti.