III CATEGORIA VALGOTRA – ASTRA

VALGOTRA  –  ASTRA 1 – 1

Due punti persi o un punto guadagnato. Difficile dire. Alla fine della partita rimane la soddisfazione per aver conservato l’imbattibilità in campionato, ma l’amaro per aver lasciato per strada 2 punti quando si era ormai nel recupero.

L’amaro per la verità c’è anche per altre cose, ma credo sia giusto andare con ordine.

Arriviamo ad Albareto con grande anticipo e svolgiamo la riunione prepartita in un prato antistante lo stadio in una scena bucolica che ricorderebbe “ Le déjeuner sur l’herbe “ di Monet se non fosse per la totale assenza di fanciulle discinte.

 

Il nostro mister è oggi costretto fuori dal recinto di gara, ma non mancherà di far giungere alla squadra le proprie indicazioni ed il proprio incoraggiamento da una posizione strategicamente studiata.

 

Quest’anno non esistono partite facili: ne siamo consapevoli, così come siamo consapevoli di dover sopperire alle pesanti assenze di Fede e del Mino.

 

IL Valgotra macina gioco, ma la prima opportunità è per noi col Persico che calcia al volo a lato un  invitante cross del Mambro. E’ il ventesimo quando il Gaglio ruba un pallone a centrocampo e lascia proseguire il Bego che da fuori area scaglia u8n secco rasoterra che si infila alla destra del portiere avversario.

Per gran parte del restante primo tempo, mentre il Trap azzoppato deve lasciare il campo sostituito dal Biagio, il pallone resta in mano ai nostri avversari che però non riescono a concludere se non con qualche tiro da lontano fuori misura.

Il secondo tempo vede accentuarsi la pressione del Valgotra : il Lollo si esibisce in un paio di occasioni tra cui un colpo di testa ravvicinato di Devoti. L’occasione più ghiotta capita però a noi con il Persico che solo lanciato in contropiede arriva a tu per tu col portiere, ma angola troppo la mira: trenta centimetri di troppo che segnano il confine tra il trionfo e un altro quarto d’ora di sofferenza.

Siamo ormai nel recupero quando un corner segna la fine del nostro sogno: la palla tesa arriva in mezzo all’area e un tuffo disperato di un avversario anticipa la nostra difesa fino a quel momento perfetta. 1 a 1.

Rifletto sul fatto che fino ad ora non abbiamo in campionato ancora preso gol su azione: uno su punizione col Mercury, uno su rigore col Vicofertile, uno su calcio d’angolo col Valgotra: non credo esistano altri tipi di calci da fermo per cui sono fiducioso per il prosieguo della nostra avventura.

Partita finita, risultato giusto eppure come dicevo qui ad Albareto non pare esserci pace per la nostra squadra. Non saprei dire cosa scatena la violenza di personaggi che se non fosse perché indossano la domenica una maglia col calcio non hanno niente a che fare.

Un nostro dirigente viene raggiunto da un pugno e da un calcio all’ingresso degli spogliatoi e si deve all’intervento dell’arbitro che riteniamo abbia considerato espulsi a fine partita due giocatori avversari tra cui l’energumeno protagonista del tafferuglio.

Come detto qualche settimana fa ci siamo proposti di non parlare dell’arbitro, ma nello specifico, al di la del fatto che possa o meno aver commesso degli errori, non possiamo che elogiare la calma e la decisione con cui ha gestito una difficile situazione.

Da segnalare ancora gli insulti irripetibili al suo indirizzo lanciati dall’allenatore avversario allontanato nel corso del secondo tempo e una tribuna talmente irrequieta da arrivare a raggiungere con un lancio di pietrisco il nostro guardalinee di parte il quale non chiedeva all’arbitro l’inversione col collega di parte avversa al solo scopo di non esacerbare gli animi.

Ci chiediamo se è giusto tutto questo. Risponda chi è demandato a farlo, noi continueremo a pensare che scambiare un campo di calcio per il Colosseo sia cosa disdicevole e ci comporteremo per il futuro di conseguenza.

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