ASTRA – BORGOTARO 2 – 0
Perdere non fa certo mai piacere, ma soprattutto con i più piccoli occorre analizzare e dare a vittorie e sconfitte il giusto peso.
La curiosità di vedere al lavoro questi piccoli atleti alle prese per la prima volta con un campionato dopo l’assaggio primaverile dello scorso anno è tanta e l’aspettativa non va delusa.
Si nota già a pochi mesi di distanza la maggiore grinta con cui scendono in campo, si nota soprattutto, ed è questo che più ci piace, la volontà di giocare a pallone scambiando con i compagni e rispettando le posizioni ed i compiti assegnati.
Sicuramente giocare in questo modo potrà portarci a perdere altre partite contro squadre che si giovano di singoli particolarmente dotati sul piano fisico e tecnico o che basano il loro gioco sul palla avanti e pedalare, ma riteniamo sia giusto a questa età perseguire l’obbiettivo di un gioco che coinvolga ed impegni tutti per costruire la squadra di domani.
Primo tempo che vede i nostri controllare il gioco e proiettarsi in avanti con rapide manovre e scambi pregevoli: il portiere da sicurezza ( e questo per una squadra giovanile è elemento da non trascurare ); la difesa è tempestiva ; il centrocampo e l’attacco dialogano piacevolmente. Manca qualche conclusione in più in direzione della porta avversaria, ma col tempo arriverà.
Il secondo tempo si apre con la solita prodezza balistica degli avversari che con il loro numero 11, certamente il più dotato tecnicamente e fisicamente, infilano il sette della nostra porta con una fiondata sulla quale il nostro pur splendido Tommy nulla può fare. La nostra manovra è un po’ meno fluida che nel primo tempo eppure i nostri si fanno apprezzare per la tenacia e la combattività.
Nel terzo tempo partiamo di nuovo alla carica e il portiere avversario è costretto a mettersi in mostra con un paio di brillanti interventi o ad osservare il pallone, scagliato da buona posizione dai nostri attaccanti, spegnersi sul fondo.
Proprio mentre stiamo operando il nostro massimo sforzo veniamo puniti: pasticciamo un attimo in difesa e depositiamo sui piedi dell’avversario un pallone che questi deposita in rete con un tiro secco nell’angolino.
Alla fine tiriamo le somme e rileviamo 7 o 8 occasioni per noi senza alcun gol e 3 occasioni per gli avversari con due gol, ma soprattutto ci restano negli occhi alcuni scambi dei nostri che hanno il sapore del calcio, per chi se ne intende, più di qualunque gol.
Si tratta di continuare a lavorare con costanza e voglia e alla fine siamo certi che la flemma inglese di Alessandro e l’incitamento costante di Michele saranno ripagati da questi piccoli atleti che crescono di giorno in giorno, e non solo calcisticamente.