Quattro calci per ricordare chi non c’è più ed è pur sempre più che mai presente in mezzo a noi…
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“Sol chi non lascia eredità d’affetti tema ha dell’urna”; forse è una frase un po’ troppo aulica, di quelle che un tempo si studiavano nei Licei classici per scordarsele il giorno dopo e il Mino ne avrebbe riso e con l’ironia che gli era propria l’avrebbe rimodellata trasformandola in un irridente inno alla vita…
( video publicato su youtube USASTRAparma )
Eppure una certezza chi era il 2 Giugno a ricordarlo sui campo di calcio della chiesa di via Isola ce l’ha: che il Mino non può temere nulla perché l’affetto che lo circonda è ancora immutato.
Le squadre composte dai suoi ex compagni, dai suoi amici si sono date battaglia ora tra le risa, ora tra vivaci proteste – perché poi perdere non piace a nessuno – ma alla fine l’unico vero vincitore è stato lui capace di riunire tanta gente nel suo ricordo, di tenere insieme la compagnia come ha ricordato con parole semplici ed efficaci il Bisio all’inizio della cena.
Premiazioni in linea con lo spirito della serata, tante chiacchiere, un po’ di musica e tanti bambini.
Tanti bambini a testimoniare che la vita continua e che quei ragazzi compagni di partite e di zingarate del Mino e oggi in molti casi padri di famiglia, dentro non sono cambiati e in loro aleggia ancora quello spirito goliardico e irriverente che aveva nel Mino il suo portabandiera.
Alla fine la cosa più preziosa che ha lasciato a noi dell’ ASTRA il Mino, quell’inno che ancora risuona negli spogliatoi a impreziosire vittorie e lenire sconfitte e dolori, è risuonato alto dalla nostra terrazza verso il cielo e siamo certi che qualcuno lo ha ascoltato compiaciuto.