Il nostro primo gol
Ciao,
mi chiamo Gabri e voglio raccontarvi quello che mi è successo oggi.
Beh, abbiamo giocato la seconda partita del nostro campionato, la nostra seconda partita.
Il primo tempo è andato bene : è finito 0 a 0 e nonostante i nostri avversari abbiano attaccato di più i miei compagni sono stati bravissimi, hanno difeso con grinta, sono andati su tutti i palloni ed hanno avuto anche una grossa occasione di passare in vantaggio.
Cominciamo a tenere le posizioni che Michele, il nostro allenatore, ci assegna anche se poi le sue urla di incitamento, le sue indicazioni ci accompagnano per tutta la partita.
Il secondo tempo è stato molto bello e combattuto:occasioni da tutte e due le parti e anche una grande parata del nostro portierone, poi ecco che, proprio mentre stiamo attaccando e rischiamo di passare in vantaggio, loro ripartono veloci. Proviamo a fermarlo quel ragazzino con la maglia di un blu troppo scuro per essere nostra, ma è troppo veloce. Arriva solo davanti al nostro portiere e lo supera con un rasoterra.
Un paio di distrazioni all’inizio del terzo tempo permettono ai nostri avversari di incrementare il loro vantaggio, ma noi abbiamo capito che l’importante non è il risultato, ma battersi e li chiudiamo li nella loro metacampo.
Ecco che mi arriva il pallone a pochi metri dalla loro porta. I difensori avversari sono schierati, ma ci devo provare: ne salto uno verso l’interno e tiro, il loro portiere respinge ma la palla torna verso di me. La colpisco come posso e la osservo dirigersi verso la porta avversaria. La riga bianca dista poche decine di centimetri, ma il pallone sembra non raggiungerla mai. Poi ecco che la supera e il mio urlo “ GOOOOLLLLLLLLL “ si mescola a quello dei miei compagni che mi sommergono di abbracci e capisco che quel gol è importante perché non è solo mio , è nostro, è il nostro primo gol.
Quando a fine partita qualcuno mi sfila la cuffia della mia squadra del cuore per farmi una foto con la cuffia dell’Astra non mi arrabbio e anzi sento dentro di me una sensazione nuova, l’orgoglio di appartenere a una squadra, il desiderio di non toglierla mai dalla testa quella cuffia.