JUNIORES ASTRA – VALTARESE

ASTRA – VALTARESE 2 – 5

http://www.usastra.it/joomla/images/stories/pomastra/pomastra4a-100.jpgSconfitta pesante per i nostri colori con qualche scusante e qualche aggravante. Scusante perché chi è rimasto in campo si è battuto fino alla fine con dignità, orgoglio e spirito di squadra; aggravante perché due espulsioni stupide, ma a quanto ci è dato sapere meritate hanno condizionato il rendimento di tutta la squadra.

La partita comincia subito sotto cattivi auspici perché la Valtarese passa in vantaggio mentre le nostre teste sono ancora negli spogliatoi. E’ uno schiaffo pesante ma un rigore del Gigio riequilibra rapidamente la partita. Si potrebbe giocare ad armi pari se qualcuno avesse spiegato a Steven che il calcio è uno sport di contatto in cui i falli si fanno e si subiscono, fanno parte del gioco. Lui non lo sa e reagisce stupidamente lasciando la squadra in 10.

Risultato, gli avversari tornano in vantaggio, ma ancora una volta il pareggio viene riagguantato.

E’ l’ultimo minuto del primo tempo quando il Giò manca un rinvio e un avversario in sospetta posizione di fuori gioco insacca il gol del tre a due.

Per Christofer la posizione non è sospetta , ma è certa ed esprime all’uscita dal campo alla fine del primo tempo il suo dissenso al suo compatriota in giacchetta nera nella lingua nativa. Cosa si siano detti ovviamente non ci è dato sapere, quello che è certo è che il direttore di gara non deve avere apprezzato perché al rientro in campo siamo in 9 contro 11.

Splendidi i 9 in campo che danno tutto quello che hanno e anche di più, ma non  si può pretendere resistano fino alla fine a una squadra comunque di buon valore.

Ecco quindi che arrivano a metà del tempo il quarto gol e, ciliegina sulla torta, allo scadere il quinto gol su rigore.

Che dire? Che occorre dare due giudizi completamente opposti: uno decisamente negativo sul risultato e sulla capacità di autocontrollo dei due espulsi, uno assolutamente positivo sulla dedizione e l’abnegazione con cui i superstiti hanno continuato a remare per condurre in porto la traballante navicella.

 

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