Grazie Gaglio
Ho letto la lettera che hai scritto al tuo fantastico Mister, e oltre ad emozionarmi (ma questa è senilità) ho ritrovato di colpo tutta quella energia che ormai stavo perdendo.
Si perché quando tu ti sbatti dalla mattina alla sera per qualcosa in cui credi, quando cerchi di farlo al meglio delle tue capacità e possibilità, quando vedi che quello che fai viene solamente criticato, o raffrontato con quello che fanno o “promettono” altri, quando sei ormai sull’orlo di mandare tutti e tutto affanculo, scoprire tanta umanità, tanta riconoscenza e tanto amore verso la propria squadra/società in un ragazzo della tua età (ma forse sei più uomo di tanti altri), ti da veramente una forza incredibile che ti consente ancora una volta di ripartire.
Fa piacere, credimi, leggere le tue parole, le parole di uno che insieme ai suoi compagni di squadra, ha percorso tutta la trafila agonistica dalla scuola calcio agli Juniores, oltre 10 anni insieme a giocare, ridere, scherzare e cazzeggiare (magari qualche volta oltre le righe); parole semplici e profonde allo stesso tempo, parole da cui viene fuori il senso di appartenenza all’ASTRA e al suo modo di intendere il calcio; a una società “unica” che non vuole essere una “fabbrica” di improbabili pseudo campioni, ma più semplicemente un luogo di incontro e di crescita attraverso la pratica sportiva.
Vorrei tanto che questa tua lettera venisse letta, ma soprattutto metabolizzata, da quei genitori che in questi giorni mi raccontano di come i loro “campioncini” si sentano demotivati a giocare nell’Astra, o di quegli altri i cui figli vogliono mettersi in gioco e quindi…. ecc. ecc. ; ma forse è preferibile non perdere tempo a rincorrere e a convincere chi ha una visione diversa dello sport giovanile, e continuare a dedicarsi con tutte le nostre risorse a chi condivide e apprezza i nostri sforzi.
Ciao e ancora grazie.
Ezio Ficarelli