“…………….Secondo me a far autocritica deve essere qualcun altro. Ma lo stile Astra è molto diverso da quello degli anni passati. Basta vedere i 2001 che perdono a tavolino per essersi presentati contro la Juve con alcuni duemila, basta vedere le "annate" che abbiamo perso lo scorso anno… Altro che 5 x mille a sostegno ……..”
Non entro nel merito delle valutazioni tecnico/tattiche né tantomeno sui giudizi relativi alle prestazioni dei singoli ragazzini se non per sottolineare quanto siano inopportuni e pericolosi.
Non ci sto invece a farmi prendere per i fondelli (e altro) sullo stile dell’Astra…
Tanto per cominciare, e a scanso di equivoci, vorrei fare presente al vate nostrano che, appena venuto a conoscenza del grave episodio, il sottoscritto che ha l’onore di essere il presidente di questa società, ha inviato un fax di scuse alla società organizzatrice del torneo e alle società ns. avversarie chiedendo anche di poter continuare a giocare il torneo come squadra fuori classifica; se poi al giovane cronista interessa approfondire l’argomento Lo invito a intervistare l’allenatore dei 2001 e a farsi riferire i toni e i contenuti del colloquio che ho avuto con lui; mi permetto inoltre di precisare che quegli “alcuni duemila “ di cui narra la sua cronaca erano un duemila solo; ovviamente questa precisazione non toglie nulla alla gravità del fatto accaduto, ma forse la dice lunga sulla faziosità del nostro.
A proposito sempre di stile Astra vorrei ricordare allo scribacchino quanto successo in occasione del quadrangolare disputato recentemente dai ’96 nei campi della Coopnordest.
Durante la partita di semifinale è stato espulso un ragazzino della Coop che a norma di regolamento non avrebbe potuto disputare la finale contro l’Astra.
Gli allenatori/accompagnatori dell’Astra hanno invece permesso alla Coop di schierarlo ugualmente contro di noi nella partita di finale; un gesto normalissimo per consentire ad un ragazzino di partecipare comunque alla festa finale; la cosa divertente è che sugli spalti, durante la finale, c’era un genitore che invitava ripetutamente il figlio in campo a far presente all’arbitro che la squadra avversaria schierava un giocatore squalificato.
Bene, quel genitore è lo stesso che ci da lezioni di stile. (Dt. Jekyll o Mr. Hyde?)
Lo stile di una società non si misura dal numero delle squadre; se così fosse certe società dovrebbero essere degli esempi di stile, e visto quanto è balzato agli onori delle cronache cittadine e no in questi giorni, non mi sembra proprio che sia così….
Per quanto poi concerne le annate perse in passato e che magari si perderanno anche in futuro, è molto facile incolpare la società, ma credo che sia soprattutto un modo per i genitori di sollevare la propria coscienza.
Il nostro stile viene da molto lontano, è lo stile di chi ha praticato sport per anni, di chi ha continuato a lavorare e a “fare” per i giovani, facendo non solo sport, ma soprattutto accoglienza; lo stile di chi proprio ieri sera ha riunito in un campo da calcio prima e intorno alla tavola poi, il gruppo dei ragazzi del 1975 che si sono presentati con mogli e figli per sentire ancora una volta i rimproveri dei loro logori allenatori; lo stile di chi a rivedere con i propri “ragazzini del ’75” le foto sbiadite dei mitici ritiri estivi in quel di Selva Castello, e a rivivere con loro quei momenti ha provato una forte emozione.
Chi la pensa diversamente, è libero di farlo e di vantarsene…….