II CATEGORIA

PALANZANO – ASTRA 2-2

 
Portiamo a casa 1 punto e qualche cazzotto di troppo, ma quello che conta per noi è il punto che su questo campo alla fine risulterà impresa non da poco.
Durante il riscaldamento perdiamo il Mino che accusa un dolore al piede e il mister opta per sostituire la fantasia con la prestanza fisica mandando in campo Auri.
Pronti via e i nostri avversari si ritrovano con mezza difesa ammonita: qualche calcione di troppo frena la corsa del Pibe e del Bego decisamente più veloci, ma infinitamente meno robusti dei loro avversari.
La partita scorre via con un leggero predominio territoriale dei Palanzanesi, che però non si rendono mai realmente pericolosi se non con cross e tiri da lontano. Noi siamo un po’  impacciati, probabilmente anche a causa delle dimensioni ridotte del campo che premiano la grinta montanara e senza dubbio per la giornata non felicissima di qualche nostro elemento chiave.
Il primo tempo si chiude 0 a 0 senza che il cuore abbia subito particolari sussulti.
Ci vorrebbe un gol per movimentare una partita che pare non essere in grado di fornire emozioni.
E il gol arriva pochi minuti dopo l’inizio del secondo tempo, ma nella porta sbagliata: la nostra.
Cross dalla destra dell’attacco Palanzanino e il Filo nel tentativo di controllare supera il Magno uscito per abbrancare la palla.
C’è tempo e speriamo che l’ingresso di Andy al posto di un Santo che oggi oltre che ammostato era anche accecato e di Luigi al posto di un lontano parente di Ana ci dia la spinta giusta.
Quella sbagliata la da il Trap all’attaccante avversario lanciato a rete: rigore e 2 a 0 per loro.
Qui si vede l’Astra che vorremmo vedere in campo fin dal primo minuto . Attacchiamo tutti i palloni e, su una deviazione di testa di Andy, Auri riesce ad entrare in area e, vinto il contrasto col difensore, ad insaccare con un preciso rasoterra. Se Auri segna di piede possiamo farcela a pareggiare.
Viviamo gli ultimi minuti nell’area avversaria. Un nostro attaccante che sta per colpire di testa sulla linea di porta viene scaraventato via dal difensore avversario, l’arbitro fa cenno di proseguire. Ancora Auri che sta per ricevere palla all’interno dell’area viene spedito ad assaggiare un po’ di buona terra di montagna, andiamo avanti anche questa volta. Luigi colpisce troppo bene di testa il pallone su un corner teso di Andrea e il portiere avversario si supera.
Eppure si vede che ce la possiamo fare pur correndo qualche rischio sui loro contropiede. Il pareggio arriva su rigore quando il Bego che tenta di girarsi viene cinturato in area. Diciamo che dei tre, a mio modesto avviso, questo era il meno netto, ma mica lo posso dire all’arbitro e mi ricordo dei tempi in cui per strada o in cortile ogni tre corner era rigore.
Sembra che vada sul dischetto il Bego, ma è il Capitano ad assumersi la responsabilità ed insacca imparabilmente. Inevitabili strascichi e il 2 del Palanzano raggiunge gli spogliatoi dove , come vedremo non rimarrà quanto avrebbe dovuto.
La partita adesso è cattiva: un giocatore avversario insegue il Ciancio reo a suo avviso di averlo colpito in una azione di gioco e a palla lontana e con l’arbitro girato a seguire l’azione gli ammolla un calcio in un ginocchio.
Un attaccante avversario, saltato in bello stile dal nostro capitano, lo insegue e lo stende da dietro e , non contento , mentre è a terra dolorante lo strattona con violenza. Spogliatoi anche per lui.
Abbiamo l’ultima occasione per vincere su un colpo di testa di Andrea parato però con sicurezza dal portiere avversario ed abbiamo anche l’ultima occasione per finire all’ospedale quando al triplice fischio un  difensore avversario cerca di dimostrare la propria attitudine pugilistica colpendo il Ciancio a terra.
Non ha considerato, e io spesso sono severo con Luca, ma in questo caso non vedo cosa di diverso avrebbe potuto fare, che il nostro Mister non tollera, per l’affetto che anni di consuetudine hanno consolidato, che gli si tocchino i giocatori ed entrato in campo allontana il prode boxeur spintonandolo col petto.
Ne segue un po’ di parapiglia cui guarda caso prende parte il primo degli espulsi che trova modo di colpire al viso Luca. Il dubbio che sorge è che la vocazione di alcuni di questi signori sia più per il quadrato del ring che per il rettangolo di gioco.

Poi tutto si placa e nella leopardiana quiete dopo la tempesta accettiamo con piacere le scuse del mister avversario e le strette di mano della maggior parte dei locali.

AstraCronache