25 Ottobre 2009
Povigliese U.S. ASTRA 0-2 (0 -1)
Vittoria, si, ma che fatica! Il quinto successo stagionale arriva al termine di una prestazione che pur non soddisfacendo i palati raffinati dell’arte pedatoria ha comunque l’inestimabile pregio di confortare una volta di piu’ il pubblico degli "aficionados" di questa squadra. E gia’, perche’ se si riesce a vincere anche quando la vena creativa tocca i minimi stagionali e la partita si trasforma in qualcosa di piu’ simile ad un incontro di tamburello che di calcio, allora vuol dire che, tutto sommato, forse ci stiamo lamentando del brodo grasso! Spronati da questa saggia lettura degli eventi (i capelli bianchi non spuntano a caso!) volgiamo dunque il nostro sguardo al prosieguo della nostra rincorsa con la contagiosa e spensierata serenita’ di chi sa di avere puntato su un cavallo ed un fantino di primissimo piano.
Incominciamo con una lieta novella: le bandierine questa volta ci sono (..) e cosi’ Guido puo’ sfoggiare una volta di piu’ le sue oramai leggendarie doti di sbandieratore senza macchia e senza paura! Aldila’ delle facezie, mi piace ricordare il sempre ottimo lavoro del nostro dirigente accompagnatore "maximo", anche nelle scomode vesti di guardalinee, un mestiere che necessita di pregi caratteriali non banali ne’ scontati. Eeeh si’, Biasin "pater" si merita una bella foto e la nostra sempiterna riconoscenza!
Dopo la sentita chiosa deamicisiana l’articolo potrebbe concludersi in bellezza cosi’, ma siccome e’ giusto dare soddisfazione anche ai pignolini della cronaca, aggiungeremo qualche altra riga, in modo da non fare un torto a nessuno! Trattandosi di una partita bruttina anzicheno’ ed avara di situazioni importanti mi trovo in leggera difficolta’ nel raccontarvi la storiella con i miei consueti toni magniloquenti. Intendiamoci, la vittoria non ci e’ giunta infiocchettata dentro un pacco regalo ed i tre punti alla fine li ha portati a casa la squadra che ha saputo meritarseli sul campo, sia dal punto di vista agonistico che del (poco) gioco. E’ solo che nessuna delle due contendenti ha sfoggiato granche’ di notevole e la partita, definita all’unanimita’ ed eufemisticamente come la meno bella della stagione, ha vissuto di tanti momenti episodici.
In questo contesto arido per un cantastorie (ma sempre ricco di emozioni per i papy e le mamy presenti) provero’ dunque a proporre una rassegna dei flash positivi che abbiamo comunque raccolto in quel di Praticello di Gattatico, confidando che i bioritmi calcistici ci riconsegnino gia’ dalla prossima occasione quella squadra frizzante che abbiamo ammirato fino a ieri.
Iniziamo subito con il doveroso tributo all’autore delle due reti che hanno smosso il pallottoliere dell’incontro a nostro favore. L’impressione diffusa e’ che senza qualche prodezza individuale l’incontro difficilmente si sarebbe schiodato dall’impasse in cui si era invischiato. E cosi’ Alex Ungureanu, dopo quasi 30 minuti passati ad attendere un pallone giocabile, decide di portare Maometto alla montagna e difendendo un pallone inaddomesticabile da posizione quasi impossibile scaraventa all’improvviso un missile teleguidato che disegna una traiettoria cosi’ maledetta da sorprendere tutti quanti, portiere e barista compresi. Roba da upload immediato su YouTube!
Lo stesso Alex, sfruttando la giornata di vena iniziata circa il 13 settembre (..), pone il sigillo sull’incontro quando al 38′ del secondo tempo capitalizza con un degno diagonale un ottimo assist di Noel.
Sempre in tema di conferme, un’altra buona notizia arriva dalla ottima salute del riparto arretrato. Biasin, Chojwa, Dasso e Capretti hanno blindato lo zero sul marcatore erigendo la solita linea maginot. Un solo tiro verso la nostra porta (sul palo…brrr!) "concesso" nell’arco degli 84 minuti si commenta da solo. Va beh, non ho contato le punizioni (3 di cui una traversa, a-ri brrrr). In realta’ nell’elenco dei prodi difensori dovrei aggiungere anche il Pesca il quale, ancorche’ censito all’anagrafe come centrocampista di impostazione, ha rapidamente nasato l’aria (qualcuno ha visto giocare un pallone a centrocampo?) e rimboccandosi le maniche si e’ auto-arruolato per prestare servizio sulle trincee difensive.
Rimaniamo in zona arretrata e facciamo i complimenti al portiere "di turno" Mirko Dall’Aglio. Ha avuto poche occasioni per mettersi in mostra (per nostra fortuna!) ma ha sempre mostrato sicurezza, concentrazione e solidita’ in ogni intervento, smorzando sul nascere qualsiasi speranza dei nostri avversari di raccogliere la benche’ minima briciola caduta dal tavolo. E visto che il nostro "roster "di portieri di questo stampo ne annovera pure un altro, siamo tutti quanti autorizzati a dedicare le nostre preoccupazione ad altri argomenti.
Altra nota positiva dell’incontro la distilliamo dal prolungato e proficuo impiego di Noel. Il fenomeno sudamericano di casa nostra, reduce da un lungo stop, sta mostrando un progressivo ritorno sui propri standard e la mezz’ora finale che il mister gli ha concesso ha marcato l’ennesima convincente tappa del suo recupero. Il movimento veloce sulla sinistra prodotto dal ragazzo ha fornito ad Alex quella "spalla" laterale su cui il nostro gioco d’attacco ha potuto costruire situazioni pericolose, concedendo al contempo alla retroguardia blucerchiata di rifornirsi di un corroborante fiato. Un gol annullato (ingiustamente) e l’assit con cui abbiamo "costruito" il secondo gol portano entrambi la firma di Noel, cosi’ come una occasione su contropiede che avrebbe seppellito l’incontro al 41′. Bene anzi, benissimo!
Ora vi prego di non biasimare il vostro cronista se il tapino non ha saputo cogliere e raccogliere abbastanza elementi per nominare tutta la truppa biancorossblu che e’ scesa in campo. Nel mio taccuino giacciono inespressi il palo e le invenzioni di Stiven, la traversa colpita da distanza siderale dal Biagio, il quasi gol di Paolo, cosi’ come anche l’abnegazione garibaldina del Pette e del Pedro o la maratona nella partita di Villa. Ma e’ stata un settimana pesantuzza e se mi trovo a completare l’articolo in questa notte di venerdi’ qualcosa vorra’ pur dire…
Mi rimane pero’ giusto il tempo per esprimere ai miei due lettori la personale gratitudine e riconoscenza per la pazienza con cui hanno saputo attendere il puntino che a breve apporro’ dopo la parola FINE.