L’ESORDIO.
E’ passato quasi un anno da quando abbiamo seguito con trepidazione la prima partita dei 2002 ed eccoci qui ad assistere al varo di un’altra squadra.
L’emozione è quella di sempre.
Uno sguardo dentro lo spogliatoio dove i padri sono intenti ad allacciare le scarpette e ad infilare magliette che paiono avere maniche introvabili.
L’eccitazione di questi ragazzi sembra avere quasi un profumo, il profumo del prato sul quale tra poco daranno sfogo alla propria esuberanza, l’odore forte del cuoio delle scarpette nuove.
Mi stupisce come i nostri calciatori stiano seduti ed attenti attorno ai loro mister ad ascoltarne le ultime raccomandazioni ( salvo poi fare tutt’altro quando scenderanno in campo ) e mi domando se la stessa compunta attenzione la offrano alle loro maestre durante le lunghe ore di scuola.
Veniamo dalla rabbia del mancato esordio casalingo di sabato scorso a causa della pioggia e purtroppo pare la vicenda debba ripetersi anche oggi perché gli avversari sono solo in cinque.
La partita ufficialmente è vinta nella maniera meno gloriosa, ma quello che conta è giocare e allora mettiamo in piedi una bella amichevole, ma anche qui sorge un problema insormontabile: dovremmo prestare due giocatori agli avversari, ma nessuno dei nostri vuole togliersi quella maglia blucerchiata che da mesi sogna di indossare.
L’attesa si prolunga e alla fine vengono in soccorso dei nostri avversari due 2002 locali perché pare che nel 2003 gli abitanti del luogo si siano dati ad attività diverse dalla produzione di calciatori.
La partita scorre via senza sussulti o meglio sussultano di gioia solo i genitori dei nostri avversari che vedono i loro beniamini andare ripetutamente in gol, mentre i nostri supporter che sono tanti ( famiglie intere con nonni e sorelline in carrozzina ) già discutono di tattica e di strategia e degli errori dello staff tecnico nella preparazione della partita.
Non è giornata; sbagliamo anche un rigore. Quando però alla fine l’allenatore un po’ sconfortato chiede ai nostri piccoli calciatori se si sono divertiti si sente stupito rispondere:” Si,si , Maurizio dice sempre che l’importante è divertirsi, non vincere”. E dai, Maurizio diglielo che quando si vince ci si diverte di più.
Il primo album con la maglia blucerchiata